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L'APPARATO DIGERENTE - Generalità
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L'APPARATO DIGERENTE - Generalità
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L'apparato digerente è anche detto tubo digerente, perché si tratta di un vero e proprio "tubo". Un tubo molto lungo, 10 o addirittura 12 metri!
Lungo il suo percorso presenta delle dilatazioni e, come tutti gli apparati dell'organismo, è composto da diversi organi.

 

 

I vari organi dell'apparato digerente

Le funzioni dell'apparato digerente

Le funzioni dell'apparato digerente sono quelle di ingerire e trasformare, per via meccanica e per via chimica gli alimenti, fino a scomporli ciascuno nei nutrienti (micro e macro), di cui ciascun alimento è composto, per poter essere poi assorbiti ed utilizzati dalle cellule dell'organismo.

E' formato da:

  • bocca (denti, lingua e ghiandole salivari);
  • faringe;
  • esofago;
  • stomaco;
  • intestino tenue;
  • intestino crasso;
ma non solo, perché annessi vi sono il fegato ed il pancreas, due ghiandole che hanno il compito di secernere succhi molto importanti per la digestione, che vederemo successivamente in dettaglio.

La bocca

"Una buona digestione incomincia in bocca"

E' vero! Perché se si mastica a lungo, evitando di ingerire e masticare nervosamente il cibo e deglutirlo in fretta, gli alimenti verranno triturati dai denti molto meglio e non solo, verranno anche ben mescolati con la saliva. In questo modo, nello stomaco arriverà un alimento che è già stato ben sminuzzato in uno stato per il quale non sarà necessaria una eccessiva permanenza nello stomaco, diminuendo anche il rischio di avere una digestione difficile.
Per questo si consiglia di masticare lentamente e bene, questo consente anche di assaporare pienamente i sapori di cibi e bevande.

La bocca è formata da una cavità principale, nella quale si muove la lingua, la quale è dotata di papille gustative, i recettori che consentono poi al cervello di interpretare i gusti.
La funzione della lingua è quella di mescolare meccanicamente il cibo, impastandolo con la saliva per poi spingerlo sotto i denti per essere triturato, e infine spinto nell'esofago.

I denti

Arriviamo ai denti, ai quali si va dedicata molta attenzione. Il loro compito principale, non è quello di farci sorridere, ma di ridurre il cibo in piccoli frammenti. 
I denti sono formati da tre parti:

  • una visibile, che sporge nel cavo orale: la corona dentaria;
  • una ricoperta dalla gengiva: il colletto dentario;
  • una parte piantata negli alveoli dentari: la radice.

All'interno dei denti si apre una cavità, più larga nella parte della corona dentaria, piena di tessuto connettivo, fibre nervose e vasi sanguigni: la polpa.
I denti sono costituiti da un tessuto molto resistente (avorio o dentina). Sulla corona questo tessuto è ancora più resistente, per il fatto che viene in contatto con corpi estranei (di norma il cibo, e nient'altro si spera), questo prende il nome di smalto.
Sul colletto dentario, la copertura è chiamata cemento.

L'uomo adulto ha 32 denti i quali, sono suddivisi in alcuni tipi differenti per forma, funzioni e posizione all'interno della bocca. Abbiamo quindi:

  • incisivi;
  • canini;
  • premolari;
  • molari

Le ghiandole salivari

Nel procedimento di masticazione dei cibi, i denti triturano e sminuzzano, la lingua impasta, un altro ruolo importante è quello svolto dalle ghiandole salivari.
Dette anche acinose, per la loro particolare forma ad acino, in bocca ce ne sono ben tre:

  • ghiandola parotide;
  • ghiandola sottolinguale;
  • ghiandola sottomandibolare.

Le ghiandole salivari secernono la saliva
La saliva è un liquido incolore, insapore, inodore e poco viscoso. In particolare, la saliva secreta dalle ghiandole parotidi contiene mucina, una glicoproteina che consente la lubrificazione dell'esofago. 
La saliva favorisce la funzione digestiva, la masticazione, la formazione del bolo alimentare e la deglutizione.

 

La saliva viene secreta di continuo in quantità modeste. E' però sufficiente la presenza di cibo, o anche il solo odore o ricordo, per aumentarne la secrezione (avere l'acquolina in bocca).

La saliva è composta da:

  • 99,5% di acqua;
  • 0,1% di ptialina (un enzima);
  • 0,4% mucina, albuminoidi, solfocianuro di potassio e sodio.

L'azione dell'enzima ptialina è molto importante perché permette una prima digestione dei carboidrati. La digestione chimica vera e propria dei carboidrati avverrà poi nello stomaco, dove l'azione della ptialina è massima, favorita dall'ambiente acido. (La digestione meccanica dei carboidrati è opera dei denti).


 

La faringe

Alla bocca segue la faringe, nella quale sfociano anche le fosse nasali. La faringe si spinge in basso fino all'altezza della quinta vertebra cervicale, anche se il cibo transita sono nella parte di faringe chiamata orofaringe prima di entrare nell'esofago, e sue pareti sono ricoperte da mucosa, simile a quella che ricopre le pareti della bocca.

La faringe è in comunicazione con:

  • le fosse nasali (apparato respiratorio);
  • la tromba di Eustachio (apparato uditivo);
  • la laringe (apparato respiratorio):
  • l'esofago (apparato digerente).

La faringe è suddivisa in tre parti:

  1. nasofaringe. Posteriore alle cavità nasali, funge da accesso per l'aria;
  2. orofarige. Posteriore al palato molle, funga da passaggio sia per il cibo che per l'aria;
  3. laringofaringe. Permette l'ingresso del cibo nell'esofago.

 

 

 

L'esofago

L'esofago è un tubo muscolare di circa 25 centimetri che passa dalla faringe, attraverso la cavità toracica e il diaframma, nella cavità addominale dove si unisce con lo stomaco. 
L'esofago si estende davanti alla colonna vertebrale, dalla settima vertebra cervicale fino all'undicesima vertebra dorsale.

E' costituito da tre diverse tuniche:

  • tunica esterna, composta da tessuto muscolare liscio;
  • tunica media, composta da tessuto connettivo lasso (submucosa);
  • tunica interna, composta da mucosa.
La tunica muscolare è, a sua volta composta da due diversi strati:
  • strato esterno: le fibre muscolari sono orientate longitudinalmente;
  • strato interno: le fibre sono anulari con orientamento circolare.
I due strati si contraggono simultaneamente in movimenti peristaltici che spingono gli alimenti verso lo stomaco.

 

 

 

I movimenti peristaltici, sono determinati dalla contrazione della muscolatura liscia. Hanno la caratteristica di essere lenti, ritmici ed un'unica direzione. Questa contrazione ritmica, chiamata anche peristalsi, incomincia dall'esofago e continua in tutti gli organi del tubo digerente.

 

Occasionalmente, la peristalsi avviene anche se non vi è presenza di cibo nell'esofago. Questo produce la sensazione di "nodo alla gola".

L'esofago non ha nessun ruolo nella digestione chimica del cibo. Il suo unico scopo è quello di condurre il bolo alimentare dalla bocca allo stomaco. L'ingresso dell'esofago nello stomaco è segnato da uno sfintere, lo sfintere esofageo. Quando lo sfintere esofageo è rilassato, permette il passaggio del bolo alimentare nello stomaco, mentre chiudendosi ha la funzione di impedire il reflusso del contenuto acido dello stomaco nell'esofago.
Quando si avvertono dei forti bruciori che dallo stomaco salgono fino in gola, significa che vi è un reflusso del contenuto acido dello stomaco nell'esofago.

 

 

NELLA BOCCA E NELL'ESOFAGOIl cibo, grazie alla masticazione e all'azione della saliva, viene ridotto in poltiglia prendendo il nome di bolo. Dalla bocca, il bolo viene spinto nella faringe dove l'epiglottide impedisce che finisca accidentalmente nelle vie respiratorie. Il bolo, a questo punto entra nell'esofago e, grazie all'azione della gravità e delle contrazioni peristaltiche della muscolatura liscia dell'esofago, raggiunge lo stomaco.
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