Come tutto l'organismo, anche l'apparato cardio-circolatorio si adatta allo stile di vita dell'individuo. Se l'individuo è attivo e pratica regolarmente attività fisica, l'apparato cardio circolatorio si adatterà in modo da consentire di svolgere al meglio le proprie funzioni:
- trasportare, attraverso il sangue (che è un vero e proprio tessuto), ossigeno e nutrienti alle cellule dell'intero organismo;
- rimuove dalle cellule i prodotti di scarto del loro metabolismo e l'anidride carbonica, per portarli verso gli specifici organi (reni e polmoni) che hanno il compito di eliminarli.
Nella corsa di fondo, il principale metabolismo energetico impegnato per produrre energia è il metabolismo aerobico. Questo particolare metabolismo permette una produzione di energia in grande quantità ma ad una velocità di erogazione ridotta rispetto agli altri due metabolismi anaerobici (alattacido e lattacido).
La condizione fondamentale per la produzione di energia attraverso il metabolismo energetico aerobico è la presenza di ossigeno.
L'apparato cardio circolatorio influenza il livello di performance grazie alla capacità di rendere disponibile alle cellule, una sufficiente quantità di ossigeno e nutrienti, e rimuovere i prodotti di scarto del metabolismo. Per svolgere questo compito, l'apparato cardio circolatorio si avvale della collaborazione del sangue, il quale anche lui deve avere delle caratteristiche.
Cuore e corsa di fondo
Così come in tutti gli sport dove prevale il metabolismo energetico aerobico (es. ciclismo su strada, sci di fondo, canottaggio), il principale adattamento del cuore è l'aumento della dimensione delle proprie cavità interne.
Un altro adattamento, ma in questo caso secondario (che si realizza prevalentemente negli sport di forza e potenza come il sollevamento pesi e il body building) è l'aumento di spessore dell pareti del cuore, costituite dal muscolo miocardio. L'aumento di spessore delle pareti del cuore è necessario per contrastare l'aumento della pressione sanguigna che questo tipo di lavoro comporta.
L'aumento delle cavità interne comporta un aumento di volume della capacità cardiaca. Questo vuol dire che ad ogni battito, il cuore pompa una quantità di sangue maggiore rispetto a quanto non era in grado di fare prima di incominciare a praticare l'attività sportiva (quando l'individuo era ancora sedentario).
Grazie a questo adattamento, aumenta la gittata sistolica, la quale corrisponde alla quantità di sangue pompata dal cuore ad ogni singolo battito.
Anche le arterie coronarie (i vasi sanguigni che riforniscono di ossigeno il miocardio), sono maggiormente sviluppati: anche il cuore sarà meglio servito.
Frequenza cardiaca e corsa
Con l'allenamento di resistenza, la frequenza cardiaca a riposo tende a diminuire (bradicardia): si instaura una condizione in cui i battiti cardiaci a riposo possono anche essere nettamente inferiori alla media. Di conseguenza, anche durante l'esercizio fisico, a parità di condizioni (es. intensità dello sforzo, condizioni climatiche, ora del giorno), la frequenza cardiaca registrata in un soggetto dopo mesi di allenamento di resistenza, sarà sensibilmente più bassa rispetto a quando era sedentario.
Vasi sanguigni e corsa di fondo
I vasi sanguigni diventano più elastici, di conseguenza la pressione sanguigna tende ad abbassarsi (si riduce il rischio di infarto al miocardio).
All'inizio della seduta di allenamento, il sangue viene dirottato verso i distretti muscolari maggiormente impegnati nell'attività fisica (nella corsa, come ovvio, i muscoli degli arti inferiori). Questo aumento di flusso sanguigno avviene grazie all'aumento del diametro dei vasi sanguigni conseguenti a:
- rilascio della muscolatura liscia involontaria che costituisce la parete delle arterie: questo permette di aumentare il lume (diametro) delle arterie;
- rilascio degli sfinteri pre capillari che, in condizioni di riposo, hanno il compito di impedire l'afflusso di sangue in determinati distretti.
L'AUMENTO DEL LETTO CAPILLARE: LA CAPILLARIZZAZIONE
- E' uno degli adattamenti determinati dagli sport aerobici: per migliorare il flusso sanguigno ai tessuti, l'allenamento costante provoca l'aumento del numero dei capillari. Aumenta così la superficie del letto capillare. Questo fenomeno viene chiamato capillarizzazione.
- Delle ricerche scientifiche hanno dimostrato che, a livello delle singole fibre muscolari, avere un numero di tre o quattro capillari che riforniscono ogni singola fibra muscolare sembra essere il limite oltre il quale non si verificano ulteriori consistenti vantaggi nel rifornimento di ossigeno alla fibra muscolare.
- Il fenomeno della capillarizzazione, però avviene in modo molto lento per lavori protratti per anni. Sembrerebbe inoltre che la capilarizzazione sia un adattamento dell'organismo per compensare l'aumento di volume della fibra muscolare indotta dall'allenamento: fibra muscolare più grossa, aumenta il suo fabbisogno di ossigeno, aumenta il numero dei capillari che la servono.
|