Il battito del cuore è una successione di eventi. In media, il cuore batte per circa 70 volte al minuto, in condizioni di riposo.
Il cuore è una pompa a due stadi:
- primo stadio (o fase), si contraggono gli atri;
- secondo stadio (o fase), si contraggono i ventricoli.
il secondo stato è immediatamente successivo al primo.
BATTITI CARDIACI E ALLENAMENTO SPORTIVOSappiamo che uno degli adattamenti che l’attività fisica praticata con costanza comporta, è la possibilità di ridurre il numero di battiti a riposo. E anche di parecchio! La frequenza cardiaca può tranquillamente scendere a 60 bpm. Con un allenamento specifico per la resistenza poi, in individui che presentano delle caratteristiche geneticamente favorevoli, si può anche scendere a 50 bpm, 45 bpm, addirittura in ciclisti di elite non è difficile registrare fc intorno ai 40 bpm.
Caratteristiche delle cellule muscolari del cuore
Le cellule muscolari del miocardio (muscolo del cuore), presentano caratteristiche comuni sia alle cellule muscolari striate: le numerose striature, i molti mitocondri (il micardio è un muscolo che si contrae in continuazione e deve essere resistentissimo); sia alle cellule dei muscoli lisci viscerali (la contrazione avviene indipendentemente dalla nostra volontà).
Una caratteristica peculiare delle cellule del miocardio è che tra di loro presentano delle unioni, per permettere al potenziale di azione che le fa contrarre di diffondersi da una cellula all'altra, per l'intero volume del muscolo.
Nella figura a fianco, una fotografia al microscopio elettronico e un disegno esplicativo delle particolari unioni tra le cellule muscolari del miocardio.
Il nodo senoatriale
La contrazione di una cellula muscolare viene poi propagata a tutte le altre cellule.
Il responsabile di questa "contrazione a catena" è un gruppo di cellule localizzate nel nodo senoatriale.
Il nodo senoatriale è localizzato nell'atrio destro in prossimità dell'ingresso della vena cava superiore.
Il potenziale di azione che genera la contrazione del miocardio parte dal nodo senoatriale e si diparte prima agli atri, e poi ai ventricoli.
Ma.......:
- quale fenomeno porta il nodo senoatriale a generare l'impulso?
- con che sequenza lo stimolo della contrazione si diffonde?
Cominciamo con il secondo quesito.
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