Il doping
Il doping è l’utilizzo di particolari metodi e/o sostanze con il fine di migliorare la prestazione sportiva.
Si perché abbinare alla parola doping, le sole sostanze "dopanti", le sole sostanze che hanno la capacità di alterare la prestazione sportiva, e non solo, è riduttivo.
Innanzitutto è bene precisare che molte di queste sostanze nascono come farmaci per curare alcune malattie, anche molto gravi (ad esempio viene segnalato che il testosterone fu utilizzato dopo la seconda guerra mondiale dai medici per curare le forme più gravi di malnutrizione che accusavano molti prigionieri di guerra).
In genere, le sostanze classificate come doping, lo sono per due motivi:
- provocano un rapido aumento delle performance sportive che altrimenti, senza questo “aiutino” sarebbero molto difficile e faticoso, se non impossibile da ottenere;
- possono rappresentare un pericolo per la salute, sopratutto se vengono prese in modo e in quantità sconsiderato
Oltre alle sostanze dopanti (alcune volte veri e propri farmaci), vi sono anche alcune pratiche che vengono classificate come dopanti e quindi vietate dalle autorità sportive (ad esempio l'autoemotrasfusione).
Il problema del doping
Il doping nello sport è un problema per la salute ma anche un problema di etica.
Problema etico
Un problema di etica perché il fatto di utilizzare sostanze che portano rapidamente e con molta meno fatica e dispendio di risorse, all’ottenimento di elevati livelli di prestazione fisica e sportiva, sostanze vietate dai regolamenti imposti dalle autorità sportive.
Inoltre, se io utilizzo di sostanze potenzialmente dannose per la salute e la mia performance sportiva diventa diventa difficile da eguagliare per i miei avversari, posso far sorgere in loro dubbi sulla mia lealtà. I miei avversari prima ancora di indagare sui miei comportamenti, possono essere spinti loro stessi a non rispettare le regole. A questo punto, io stesso che ho spinto queste persone sono complice sia del loro comportamento antisportivo che degli eventuali danni alla salute che possono subire i miei avversari.
Problema di salute
Molti medici sostengono che, le ricerche effettuate con criteri scientifici in merito ai rischi e anche agli effetti sui miglioramenti della performance derivanti dall'utilizzo e dalla pratica di sostanze e/o pratiche classificate come doping, non sono attendibili, in quanto il fenomeno è molto nascosto dagli atleti: chi si dopa non lo dice certo in giro e quindi non si ha la certezza che certi risultati siano dovuti al doping.
E’ chiaro che essendo nella maggior parte dei casi farmaci o pratiche terapeutiche, gli stessi farmaci se vengono assunti in modo sconsiderato, anche da persone malate che ne hanno la reale necessità di assunzione, possono fare molto male alla salute.
Inoltre, si presume che gli sportivi professionisti e di elite, se incline a queste pratiche irregolari, siano comunque seguiti da uno staff medico specialistico che ne monitora i parametri più esposti al rischio di malattie costantemente, giorno per giorno, per potere intervenire immediatamente al primo segnale di pericolo.
Questo non può avvenire tra gli sportivi amatoriali. Infatti si pensa, e non solo si pensa, ma se ne comincia ad avere la certezza, che molti "amatori" utilizzino sostanze dopanti. Gli amatori non solo non possono avere a disposizione i medici 24 ore al giorno 7 giorni su 7: alcune volte non li hanno proprio a disposizione, fanno tutto per conto proprio e, l'organismo, a medio, ma anche a breve termine, li "ringrazierà".
Il doping è solo per migliorare la performance sportiva?
Sembrerebbe proprio di no. Sono noti i casi dell’utilizzo da parte di persone sane, di farmaci e prodotti che aumentino anche la concentrazione e le prestazioni sessuali. Forse nel breve termine potrebbero veramente dare gli effetti sperati, ma nel medio-lungo termine? Quale sarà il prezzo da pagare? Sembrerebbe molto molto caro
|