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I CARBOIDRATI - Carboidrati e aumento della performance sportiva (2) PDF  | Print |  E-mail

E' chiaro quindi che, se volgiamo migliorare la nostra performance sportiva, non è sufficiente dedicare risorse all'allenamento: bisogna dedicare altrettante risorse all'alimentazione.

Agli sportivi è consigliato di consumare il 55% di calorie originanti dai carboidrati, sul totale delle calorie introdotte su base giornaliera.

Ma questa percentuale può non essere sufficiente per quegli atleti che praticano particolari discipline di resistenza.

Attenzione: non è solo sufficiente consumare alimenti che apportino carboidrati. E' importante sapere quale tipo di carboidrati consumare, perché questo può influenzare la performance.

Prendiamo ad esempio il glucosio, uno zucchero semplice:

  • I ricercatori hanno dimostrato che un pasto o una bevanda ricca di glucosio, assunti da due ore, fino a 30 minuti prima della performance atletica, induce ad un picco insulinico.

Con un picco insulinico si ha un aumento dell'ormone insulina (secreto da un particolare tipo di cellule del pancreas) nel sangue. L'insulina è anche chiamata, che per via della sua funzione "l'ormone del risparmio", ha il compito di portare il glucosio del sangue fino alle cellule dell'intero organismo, nelle quali viene depositato a formare scorte per i momenti di necessità. In genere,

  • dopo un pasto abbondante, il livello di zuccheri nel sangue (detto anche glicemia o indice glicemico) è alto;
  • durante l'attività fisica è basso,

proprio per permettere al glucosio di circolare liberamente nel sangue e raggiungere e rifornire di energia le cellule che sono maggiormente impegnate nella performance fisica.

Il picco insulinico favorisce l'assorbimento del glucosio da parte delle cellule dell'intero organismo: si rischia di provocare una situazione di basso indice glicemico, o ipoglicemia (ridotta concentrazione di zuccheri nel sangue).

Risultato di questa situazione di ipoglicemia: calo della performance sportiva e precoce affaticamento.

  • Una bevanda ricca di glucosio consumata subito prima della performance sportiva (5 minuti prima), e durante lo svolgimento della performance:
  • 1. mantiene constante la concentrazione di glucosio nel sangue;

    2. consente un risparmio energetico;

    3. aumenta la resistenza dell'organismo;

    Praticamente: migliora la performance e i fattori che aumentano la capacità di resistenza (ho più energia a disposizione da poter spendere durante la performance sportiva).

I carboidrati complessi e la performance sportiva

Vediamo ora i carboidrati complessi (ad esempio, l'amido della pasta). Hanno un ruolo determinante nel:

  • miglioramento della performance;
  • conseguentemente, ritardano l'insorgere della fatica.

A differenza degli zuccheri semplici però, i quali devono essere consumati poco prima dell'inizio, e/o durante la performance sportiva, i carboidrati complessi vanno forniti all'organismo nelle due, tre ore che precedono l'inizio della performance. Questo perché il loro ingresso nella circolazione sanguigna avviene necessita di tempi molto maggiori rispetto agli zuccheri semplici.

I ricercatori hanno dimostrato che i carboidrati sono la principale fonte di energia a cui l'organismo preferisce attingere per lo svolgimento delle proprie attività.

I ricercatori scoprirono che, quando l'organismo esaurisce le riserve di glicogeno e deve attingere ai grassi come principale fonte energetica, il livello di performance cala in maniera impressionante. Questa situazione è talmente traumatica che dagli atleti stessi viene paragonata come lo "sbattere contro un muro".

 

ATTENZIONE AI CARBOIDRATI Abbiamo visto che, non ci si deve preoccupare solamente di assumere la giusta quantità di carboidrati. IL nostro organismo è particolarmente esigente. Sulla base del determinato tipo di performance sportiva, gli atleti devono anche preoccuparsi:
  • del tipo di carboidrati da consumare;
  • del momento della giornata nella quale consumarli, in funzione degli impegni quotidiani, del momento della performance e del carico di lavoro;
  • dell'assunzione dei cofattori (principalmente le vitamine del gruppo B), che ne favoriscono l'assimilazione;
Per favorire l'aumento delle scorte di glicogeno e quindi il miglioramento dell'erogazione di energia durante la performance sportiva

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