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IL CUORE - La frequenza cardiaca

La frequenza cardiaca è il numero dei cicli completi (ogni battito cardiaco è un ciclo completo) che il cuore compie in un minuto.

Fattori che determinano la frequenza cardiaca

L'allenamento

La frequenza cardiaca a riposo dipende da molti fattori, anche se il primo tra tutti è l'allenamento. In effetti, se

  • L'attività fisica praticata è prevalentemente aerobica (prevalente partecipazione del meccanismo energetico aerobico);
  • L'attività fisica viene praticata in maniera costante;

il soggetto svilupperà, tra i vari adattamenti, anche quello dell'aumento della cavità del cuore (atri e ventricoli). Di conseguenza, a parità di gittata cardiaca (il volume di sangue che il cuore movimenta in un minuto), che a riposo si aggira per tutti introno ai 5 litri, saranno necessarie meno contrazioni del miocardio (meno battiti). 
Questo fenomeno è noto con il nome di bradicardia.

    L'età

    In media, in un individuo sedentario, che quindi non pratichi nessuna attività fisica in maniera regolare, ma comunque in buone condizioni di salute, il fattore determinante la frequenza cardiaca è l’età:

    FASCIA DI ETA'
    FREQUENZA CARDIACA
    Neonati
    90 - 160 bpm
    Bambini da 1 a 3 anni

    80 - 130 bpm

    Bambini da 3 a 10 anni 70 - 110 bpm
    Adulti 60 - 100 bpm

     

    Il centro cardioregolatore

    Centro cardioregolatore del midollo allungato. Può variare la frequenza cardiaca per opera del sistema nervoso autonomo.

    Il centro cardioregolatore è sotto il controllo del cervello e dell’ipotalamo.

    • Impulsi motori parasimpatici, provenienti dal nervo vago, provocano la diminuzione della frequenza cardiaca;
    • Impulsi motori simpatici, condotti dalle fibre motorie simpatiche, provocano un aumento della frequenza cardiaca.

    Il centro cardioregolatore riceve gli impulsi dai recettori, sparsi nel sistema cardiovascolare.

    Ad esempio, i barocettori presenti nel tratto iniziale della aorta e nelle arterie carotidi. Questi recettori collegano il cuore con il cervello: se la pressione sanguigna diminuisce improvvisamente, come può capitare se si passa rapidamente dalla posizione seduta alla posizione eretta, i barocettori inviano i propri segnali al centro cardioregolatore. Gli impulsi motori simpatici determineranno l’aumento della frequenza cardiaca.

    Quando la pressione del sangue sale oltre i valori normali, gli impulsi nervosi provenienti dal centro cardioregolatore, determineranno il rallentamento della frequenza cardiaca.

    Quando si accusano stati di ansia, i nervi simpatici motori vengono attivati e le ghiandole midollari del surrene rilasciano gli ormoni noradrenalina ed epinefrina (adrenalina), i quali provocano l’aumento della frequenza cardiaca.

    Attività come lo yoga e la meditazione, inducono l’attivazione del nervo vago, determinando una diminuzione della frequenza cardiaca.

    Altri recettori che, attraversi i loro segnali inviati al sistema nervoso determinano la variazione della frequenza cardiaca sono i termocettori.

    Il mantenimento di una appropriata concentrazione di elettroliti nel sangue è necessaria per mantenere la frequenza cardiaca a livelli regolari.

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