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I GRASSI - Ave retro lipidi? PDF  | Print |  E-mail

Ai lipidi, negli ultimi decenni, è stato detto molto per fargli guadagnare una brutta fama.

Se negli anni passati, quando non era proprio così facile procurarsi procurarsi cibo, si è associato sempre il concetto che, avere un fisico "rotondeggiante" fosse un sinonimo di bellezza (vedi la Venere di Botticelli), e di abbienza, attualmente vengono considerati alla stregua del diavolo!!!

E' vero, lo dimostra la ricerca scientifica che una dieta con alto contenuto di grassi può essere la causa di molte malattie, ma è anche vero che senza lipidi in quantità sufficienti, il nostro organismo si ammala.

E' anche vero che esistono "lipidi più buoni" e "lipidi meno buoni", ed è quindi importante imparare ad apportarne all'organismo le giuste quantità e proporzioni.

Il "problema lipidi" si può essenzialmente identificare così:

  1. la nostra alimentazione è, in generale, troppo ricca di lipidi;
  2. dei troppi lipidi che consumiamo, è alta la percentuale dei lipidi cattivi rispetto ai lipidi buoni.

 

 

LIPIDI BUONI, LIPIDI CATTIVI, QUALI EFFETTI PER L'ORGANISMO
  • I lipidi definiti cattivi sono i grassi saturi ed il colesterolo;
  • Un eccesso di qualsiasi lipide, anche di quelli buoni, può però portare all'obesità;
  • In base a ciò, gli esperti di nutrizione consigliano un'assunzione complessiva di lipidi tali da apportare circa il 30% del totale delle calorie ingerite quotidianamente. Altri esperti di nutrizione consigliano una percentuale addirittura ridotta al 20%;
  • Queste percentuali vanno però riviste al ribasso per chi pratica attività sportiva, sopratutto ad intensità elevata. Essi hanno bisogno di una maggiore quantità di calorie rispetto agli individui sedentari. Se si mantengono le stesse percentuali di grassi in proporzione alle calorie che ingeriscono, rischiano di peggiorare di molto la performance, e di diventare obesi.

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