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Casco per ciclisti. Normativa e accorgimenti per l'utilizzo

Un casco per ciclismo (mountain bike), è un dispositivo di sicurezza vero e proprio. Non è quindi un semplice oggetto di decoro personale, come qualcuno forse ancora crede, ma un elemento in grado di fare la differenza, anche "semplicemente" tra il riportare brutte ferite che allontanano dalla praticiua sportiva per parecchio tempo, e riprendere immediatamente l'attività.

I caschi da ciclismo in commercio, sono omologati per il solo utilizzo con mezzi senza motore, quindi bicicletta, mountain bike, roller e skate board.

Sono efficaci in caso di impatto ad una velocità massima di 25 km/h (al momento di impatto, quindi l'andatura può anche essere superiore, dato che durante la caduta, si ha una riduzione della velocità).

Solo gli esemplari con omologazione EN 1078, garantiscono questi standard di sicurezza. E' una dicitura che indica la norma internazionale che regola i test per l'omologazione di questi dispositivi.
La dicitura viene riportata o sul cinturino, o in una apposita targhetta posizionata all'interno del casco.

La normativa in Italia

In Italia, a differenza di alcuni stati del Nord Europa e dell'europa dell'Est, i ciclisti non sono obbligati ad usare il casco. Va quindi bene, per non prendere contravvenzioni, qualsiasi dispositivo di sicurezza. E' chiaro che, per quanto riguarda l'efficacia, questa potrebbe essere messa in secondo piano.

Inoltre, negli altri paesi si sta anche pensando di dotare i ciclisti di altri dispositivi di protezione, tra i quali, è allo studio un particolare "airbag per ciclisti".

Accorgimenti nell'indossare il casco

Il casco protegge, in caso di impatto, solo se vengono rispettate due condizioni fondamentali:

  • la taglia. Indossando il casco si deve avvertire una leggera pressione sulla nuca. Per quanto riguarda i normali caschi da ciclismo su strada e mountain bike (quindi non i caschi da crono e i caschi da downhill, che sono veri e propri caschi da motocross/enduro), da qualche anno sono prodotti con una fibia posta sulla parte posteriore per poter stringerne la circonferenza e quindi migliorarne la stabilità;
  • deve essere allacciato ben stretto.
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