Il cuore stesso non può scegliere dove indirizzare il sangue che pompa. Come è possibile allora convogliare più sangue verso alcuni distretti dell'organismo e, conseguentemente, meno sangue verso altri?
Da una parte, se ad un distretto arriva più sangue durante l'esercizio fisico rispetto a quando si sta a riposo, abbiamo visto che è dovuto all'aumento della frequenza cardiaca: il cuore batte più velocemente per pompare più sangue. Ma questo non basta.
Alla base di questo ci sono i meccanismi della vasocostrizione e della vasodilatazione.
Vasocostrizione
Meccanismo attraverso il quale la parete muscolare delle arterie (muscolo liscio o involontario) per ordine del sistema nervoso involontario a sua volta stimolato dai recettori che si occupano di registrare i numerosi stimoli interni ed esterni all'organismo, si contrae. La contrazione riduce il diametro interno (lume delle arterie), riducendo o impedendo il regolare flusso sanguigno.
Durante l'esercizio fisico la vasocostrizione si ha:
- Nel cervello;
- nei reni;
- organi addominali;
dove comunque aumenta la quantità di sangue che ricevono rispetto alla condizione di riposo, quantità che però si riduce se paragonata al totale del sangue pompato dal cuore.
Vasodilatazione
Meccanismo opposto alla vasocostrizione. Nella vasodilatazione, la parete muscolare delle arterie di rilascia aumentandone il diametro interno lasciando quindi scorrere più sangue.
Durante l'esercizio si ha vasodilatazione:
- nella muscolatura scheletrica;
- nella pelle.
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