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IL CUORE - Attività fisica e sistema cardiovascolare
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IL CUORE - Attività fisica e sistema cardiovascolare
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Durante l’attività fisica i muscoli hanno bisogno di una quantità di sostanze energetiche e di ossigeno maggiore rispetto a quella normalmente necessaria durante lo stato di riposo. Per rispondere a questo fabbisogno il sistema cardiovascolare, mette in atto una serie di aggiustamenti (temporanei, provvisori, che durano solamente per il periodo di accresciuto fabbisogno, salvo poi tornare, più o meno rapidamente, alle normali condizioni dello stato di quiete) e di adattamenti (modificazioni a carico degli organi di un sistema. Sono una forma di difesa messa in atto dall'organismo per far fronte alle aumentate richieste energetiche dovute sopratutto all'allenamento).

Aggiustamenti del sistema cardiovascolare all'attività sportiva

  • Il letto capillareInnanzitutto, aumenta la frequenza cardiaca. In questo modo riesce ad aumentare la quantità di sangue, e quindi di ossigeno e sostanze nutritive, spinto verso le cellule di quegli organi che vendono il loro carico di lavoro aumentato dall'attività sportiva (prime tra tutti le cellule muscolari).
    La quantità di sangue che il cuore può mettere in circolo nell'unità di tempo di un minuto (gittata cardiaca), può aumentare in maniera considerevole. grazie all’aumento del numero di battiti del cuore e alla maggiore quantità di sangue in esso contenuta. Le normali 70 pulsazioni al minuto (per un individuo sedentario), 50 pulsazioni (per un individuo particolarmente allenato sopratutto per discipline sportive di resistenza), possono aumentare fino a raggiungere le 200 (in individui particolarmente allenati e geneticamente predisposti) in caso di sforzo molto intenso.
  • Vasodilatazione dei vasi sanguigni chi si trovano negli organi impegnati nel movimento previsto da quella determinata attività sportiva, dove in particolare si verifica l'apertura degli sfinteri muscolari che normalmente chiudono i vasi capillari. In questo modo si apre il letto capillari distretti muscolari impegnati nel movimento, per permettere il rifornimento di ossigeno e zuccheri e la rimozione di anidride carbonica e scarti del metabolismo.
  • Vasocostrizione degli organi non impegnati nel movimento (tutti gli organi dell'apparato digerente, i reni).

 

 

 


 

 

 

Le contrazioni muscolari agiscono come "un secondo cuore". Essendo nelle vene la pressione sanguigna molto inferiore rispetto a quella registrata nelle arterie, il sangue che in esse fa ritorno al cuore può trovare notevoli difficoltà nel ritornare alla pompa senza l'ausilio dei muscoli che, contraendosi esercitano una vera e propria azione di pompaggio. Questo è un'altro dei movimenti per i quali, il movimento è consigliato a chi manifesta problemi cardiaci.

Il cuore

Adattamenti del sistema cardiovascolare all'attività sportiva

  • Nelle persone allenate il cuore tende a modificarsi, irrobustendosi. In modo particolare, per chi pratica sport prevalentemente di potenza, dato che le contrazioni muscolari intense provocano bruschi aumenti della pressione sanguigna, il miocardio (muscolo cardiaco) tenderà ad aumentare di volume, costruendo delle pareti spesse e robuste per contrastare tale aumento.

Proprio per il fatto che gli sport di potenza prevedono un elevato aumento della pressione sanguigna, ai soggetti ipertesi viene sconsigliato di praticare l'allenamento con i pesi a vantaggio di sport prevalentemente aerobici, quali corsa e/o ciclismo Il cuore inoltre, nelle persone allenate, può lentamente irrobustirsi

  • Per chi invece pratica sport a prevalente componente aerobica, come le discipline sportive di fondo quali la corsa, il nuoto, ciclismo su strada, mountain bike, ad aumentare sensibilmente sono le dimensioni delle cavità interne del cuore. Questo adattamento permette di aumentare sensibilmente la gittata pulsatoria (quantità di sangue pompato dal cuore ad ogni singolo battito) e, di conseguenza la gittata cardiaca (quantità di sangue pompata dal cuore in un minuto data da fc x gittata pulsatoria).
    In questo modo viene veicolato più sangue, quindi più ossigeno e sostanze nutritive.

    Questo favorisce l'insorgere del fenomeno della bradicardia, un numero di pulsazioni a riposo ridotto rispetto alla media dei soggetti. Se la media risulta essere, per gli adulti, di 70bpm circa, in un soggetto bradicardico si arriva tranquillamente a 60bpm. In atleti particolarmente allenati per discipline di resistenza e geneticamente predisposti, non è raro riscontrare valporu nell'ordine di 50bpm, 45bpm. Addirittura, nei ciclisti di elite si possono anche riscontrare valori di 40bpm (si parla che Miguel Indurain, nella foto in basso, avesse, a riposo, 29)

    • Migliora l'irrorazione periferica (capillarizzazione). Aumenta il numero di capillari nei distretti muscolari maggiormente impegnati durante gli allenamenti. Questo avviene in modo particolare negli sport ad elevata componente aerobica.
    • A livello delle singole fibre muscolari, si modificano il corredo enzimatico e gli organuli cellulari a seconda dei metabolismi energetici prevalentemente impegnati nella disciplina sportiva pratica. Sopratutto nelle discipline aerobiche aumentano, nelle fibre di tipo 1, il numero e dimensione dei mitocondri e la quantità di mioglobina.

    Il tutto porta, oltre che a una ridotta frequenza cardiaca a riposo, a un miglior e più veloce ritorno alla condizione di quiete dopo uno sforzo intenso (fondamentale per il recupero dopo una salita nel ciclismo, o uno scatto nel gioco del calcio) e ad una diminuita frequenza del respiro.

    Indurain

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