Non tutti gli allenamenti sono efficaci. O meglio, non è detto che, per ottenere determinati risultati, raggiungere determinati obiettivi sia sufficiente fare esercizi fisico.

Questo può sembrare scontato, ma non è proprio così.

L'allenamento e gli stimoli allenanti

Ogni allenamento non si può semplicemente classificare come un insieme di numeri corrispondenti a serie, ripetizioni, chilometri, minuti di impegno fisico, minuti di recupero, percentuali della frequenza cardiaca, percentuali del massimale, etc. 
L'allenamento è assimilabile ad una ricetta, i mezzi di allenamenti rappresentano gli ingredienti. Il piatto finale, è il livello di condizione raggiunto grazie alla preparazione. 
Come alcuni ingredienti possono essere indispensabili nelle ricette di alcuni piatti, altri possono non servire, altri addirittura possono rovinare il risultato. Lo stesso nell'allenamento sportivo: possono esserci delle metodologie indispensabili, altre di cui si può anche fare a meno, altre che proprio non c'antrano nulla con gli obiettivi da perseguire e che è quindi meglio escluder per evitare effetti indesiderati.

Tutti gli ingredienti vanno poi sapientemente mescolati tra di loro, aggiunti nella giusta quantità ed al momento opportuno. Così durante il periodo di preparazione, è possibile inserire nel programma degli esercizi da fare solo in determinati fasi dell'allenamento stesso e/o dell'intero periodo di preparazione.

Se in cucina gli ingredienti della ricetta sono gli alimenti, gli aromi, le spezie, nello sport gli ingredienti sono gli stimoli allenanti.

Sono i principi fondamentali, le regole base rispettando le quali si imposta la costruzione dell'allenamento.

Principio dell'alternanza

Alternare i momenti di sforzo fisico e psicologico (l'allenamento vero e proprio), a momenti di riposo dedicati al ripristino delle energie fisiche e mentali.

Durante il periodo di riposo si attivano i meccanismi della supercompensazione.

Principio della progressività del carico

Non bisogna assolutamente mantenere la stessa intensità e quantità del carico per un lungo periodo di tempo, pena la perdita dei livelli di performance acquisiti e la capacità di miglioramento. 
Intensità e qualità del carico di allenamento devono crescere in modo graduale e, quando l'organismo da solo sembra non volerne sapere di migliorare, dobbiamo noi, con la nostra volontà, cercare di aggiungere ogni volta un pizzico di intensità e qualità: dobbiamo cercare di scalare il muro che ci ferma nella strada verso il miglioramento della performance.

Principio della continuità del carico

E' necessario che gli stimoli che l'allenamento apporta, siano continui. Non è bene quindi interrompere gli allenamenti, bisogna essere costanti nella pratica dell'attività sportiva, pena la perdita degli adattamenti raggiunti.

Principio dell'individualizzazione

L'allenamento deve essere personale. Il più possibile deve essere studiato sulla base delle caratteristiche fisiche del soggetto, sulle sue capacità coordinative, condizionali, sulla base dei sui parametri misurabili anche attraverso appositi test.