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TREKKING ed articolazioni

Le articolazioni maggiormente sottoposte a stress, durante le escursioni, sono senza dubbio le articolazione degli arti inferiori. Oltre a queste però, anche l'intera colonna vertebrale subisce un notevole carico: sia per il fatto di sopportare il peso della parte superiore del corpo (busto e arti inferiori), che per il fatto di dover sopportare il carico dello zaino.

Ginocchio e caviglia

Ginocchio e caviglia sono due articolazioni molto sollecitate. Particolare attenzione va data alla caviglia, sopratutto perché può essere soggetta a traumi di tipo distorsivo.

Nel caso di distorsione alla caviglia

Può capitare, scivolando su di un terreno sdrucciolevole, su una superficie resa scivoloso dall'acqua (ad esempio una roccia), oppure per esser finiti in una buca, ecc.,  che il piede venga sottoposto ad una torsione che vada oltre i fisiologici gradi di movimento consentiti dall'articolazione della caviglia. 
I legamenti articolari vengono così sottoposti ad una forza in allungamento talmente forte, che ne determina il loro stiramento. Nel caso della caviglia, è il legamento laterale esterno che quasi sempre subisce il trauma. In genere il legamento viene stirato ma, nei casi più gravi, di sollecitazioni molto forti, si può anche rompere.

Quanto si manifesta un trauma del genere, si avvertirà un forte dolore proveniente dalla parte lesionata, la quale si gonfierà molto.

In presenza di questo tipo di trauma, è importante agire con il protocollo RICE (Rest, Ice, Compression, Elevation).

  • ICE. Innanzitutto si interviene per raffreddare la parte lesa. Raffreddare ha lo scopo di cercare di ridurre il gonfiore: la parte lesa si gonfia di liquido che viene richiamato in quell'area dall'organismo proprio per raffreddare i tessuti danneggiati.

Per raffreddare la parte lesa, è bene evitare di mettere in contatto la pelle con la superficie fredda. Quindi, trovandoci in montagna, e ci troviamo ancora distanti da un rifugio o dalla nostra base, è possibile utilizzare tutto quello che di freddo ci rende disponibile la natura, quindi va bene la fresca acqua di un ruscello (riempite una bottiglietta ed avvolgetela in un piccolo asciugamano o in un panno) o la neve.

  • COMPRESSION (Compressione). Comprimere l'impacco di ghiaccio (neve, acqua gelida, ecc.) sulla parte lesa. Compressione che deve comunque essere esercitata almeno nelle 24-48 ore successive al trauma.

    Se l'azione del camminare risulta possibile, la lesione non è molto grave. Se però camminare risulta impossibile per via del dolore, è bene intervenire con un bendaggio per bloccare il più possibile l'articolazione. questo deve consentirci di raggiungere il primo luogo utile per ricevere le adeguate cure.
  • REST. Rest, riposo, perché la parte lesa deve essere messa in condizioni di riposare, senza forza, in modo da recuperare la piena funzionalità persa a causa dell'infortunio.

  • ELEVATION: la parte lesa deve essere tenuta più in alto rispetto a quanto non sia il cuore. questo serve a favorire il ritorno venoso e a evitare eventuali accumuli di sangue nella parte lesa.

Nel caso di distorsione del ginocchio

La distorsione del ginocchio, fortunatamente nel trekking non è molto frequente (a differenza di altri sport, quali il calcio).

Rispetto alla distorsione della caviglia, la distorsione del ginocchio è molto più grave tanto che, è sempre necessario bloccare l'articolazione con un bendaggio (alcune volte è necessario immobilizzarla).

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