Durante l'azione di corsa è coinvolto l'intero organismo. In modo particolare:
- i muscoli motori dell'azione della corsa (i muscoli degli arti inferiori);
- gli apparati cardio circolatorio e respiratorio ed il sangue (che provvedono a trasportare l'ossigeno e le sostanze nutritive ai muscoli e a rimuovere l'anidride carbonica e i prodotti di scarto del metabolismo).
L'importanza degli enzimi
Un ruolo molto importante nella fisiologia della corsa viene svolto dagli enzimi delle fibre muscolari (in particolare gli enzimi contenuti nei mitocondri). Tra gli adattamenti che determinano il miglioramento della performance indotti dall'allenamento costante e sistematico, non vi sono solamente quelli a carico dei grandi apparati, ma anche quelli a carico del corredo e dell'azione di questi enzimi.
I mitocondri sono degli organuli cellulari, sede del ciclo di Krebs, un processo metabolico con il quale viene prodotta energia. L'energia viene prodotta utilizzando come fonte energetica, i glucidi, i grassi e, particolare fondamentale, in presenza di ossigeno (metabolismo aerobico).
L'aspetto esteriore del runner
Se si osservano i corridori di mezzofondo e fondo che si dedicano alle competizioni, hanno in comune il fatto di essere tutti molto magri. E' ovvio che, essendo dediti alle competizioni, quindi ad ottenere una performance sempre migliore, non possono permettersi di portare a spasso i chilogrammi di grasso (ma anche di massa muscolare) superflui. Inoltre, la pratica così intensa di attività fisica comporta un elevatissimo consumo di energie (non è facile ingrassare).
Più che all'aspetto esteriore bisogna concentrarsi sul funzionamento dell'intero organismo umano, sopratutto al funzionamento della parte interna dell'organismo. Per eccellere nella corsa non è sufficiente essere più o meno alti, avere le gambe più o meno lunghe, essere longilinei, normolinei, oppure essere esili oppure un poco più robusti, perché la differenza nelle performance di corsa, la fanno le caratteristiche interne dell'organismo, quali:
la capacità dell'organismo di utilizzare un'elevata quantità di ossigeno nell'unità di tempo di un minuto.
Nei motori a scoppio, l'unità di misura della potenza sono i cavalli vapore; per l'uomo la potenza del suo motore si misura in base alla quantità massima di ossigeno che ogni minuto può arrivare ai muscoli: questo si chiama massimo consumo di ossigeno (VO2max).
Solitamente, il massimo consumo di ossigeno si rapporta al peso corporeo (quantità totale di ossigeno assorbita nell'unità di tempo di un minuto, rapportata ai chilogrammi di peso corporeo).
I grandi runners hanno valori elevati di massimo consumo di ossigeno (VO2max). Ma non è detto che, chi ha alti valori di massimo consumo di ossigeno (per caratteristiche genetiche o grazie all'allenamento) sia anche un buon corridore.
Sicuramente il massimo consumo di ossigeno è un fattore molto importante per la performance negli sport dove prevale il metabolismo energetico aerobico (come il ciclismo su strada, lo sci di fondo, il canottaggio), ma non significa che chi è forte nel ciclismo, sia forte anche nella corsa.
Altri fattori che condizionano la performance nella corsa sono:
- lo stile di corsa. (se non si ha uno stile pulito, è tanta l'energia che viene sprecata per mantenere gesti inutili);
- l'allenamento specifico della muscolatura direttamente interessata nella corsa;
- l'adattamento allo sforzo prolungato di determinate strutture quali i tendini, i legamenti e le articolazioni.
E' inoltre necessario che alcuni organi ed apparati siano allenati per permettere di mantenere andature di corsa elevate per un maggior tempo possibile.
Inoltre, ultimo fattore ma non meno importante: la preparazione psicologica, cioè avere la testa!
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