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Il telaio in bambù

L’evoluzione tecnologica contribuisce al miglioramento della bicicletta. In pochi anni, si è passati dai telai in acciaio speciale, all’alluminio, fino alla grande diffusione del carbonio (materiale composito, utilizzatissimo in svariati campi, che consente di ottenere molti vantaggi). Forse nessuno si sarebbe immaginato che, per realizzare un telaio di biciletta, sarebbe stato possibile impiegare non solo materiali naturali (anche i minerali lo sono), ma rinnovabili: le piante.

Si perché alcuni costruttori, hanno già realizzato dei telai, sia di bicicletta da corsa, che da mountain bike, in bambù.

Telaio in bambù

Circuito dei Parchi 2013

Circuito dei Parchi

Sport100.it collabora con l'organizzazione della VII Edizione del Circuito dei Parchi (5° Trofeo Palazzetto delle Aste), Manifestazioni non competitive di Mountain Bike aperte a tutti

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Bici da corsa e freni a disco

Un'altra innovazione molto importante, che fino ad ore solamente due aziende produttrici di biciclette da corsa hanno presentato, complice anche il fatto della non conformità rispetto alle attuali normati dell'UCI (unione ciclistica internazionale), è rappresentata dall'impianto frenante a disco montato sulla bicicletta da corsa. Numerosi sono i detrattori, ma anche chi è entusiasta di provare sul campo questa novità. Aspettando di poterla vedere impegnata nelle competizioni, quale sarà il suo futuro?

 

Bici da corsa con freno a disco

CICLISMO - L'allenamento in altura
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CICLISMO - L'allenamento in altura
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Molti anni fa, i periodi di allenamento in altura erano considerati fondamentali per la preparazione negli sport a prevalente componente aerobica (ciclismo e discipline di fondo dell'atletica leggera).
Successivamente, e per alcuni anni  venire, la permanenza in altura come parte integrante della preparazione agli sport aerobici, non è stata più considerata determinante. A partire dagli anni 2000 però, si è ricominciato a prendere in considerazione di inserire periodi di allenamento in altura come elemento della preparazione agli sport aerobici.

In modo particolare, i periodi di preparazione in quota vengono inseriti nella preparazione alle grandi corse a tappe, durante la parte centrale della stagione.

L'allenamento in altura

Negli anni settanta e ottanta, si preferiva trascorrere in altura lunghi periodi di tempo (almeno tre settimane), e ad una quota superiore ai 2000 metri. Oggi, alcuni allenatori affermano che possano bastare anche periodi più brevi, anche solamente di cinque giorni, ripetuti però più volte durante l'anno. La quota del soggiorno può anche essere superiore ai 2000 metri a si ritiene che la permanenza a queste altitudini potrebbe essere mantenuta solamente durante la notte.

Al momento però, la ricerca non ha ancora esattamente chiarito se il lavoro in altura possa effettivamente migliorare la performance alle quote più basse (sembra però confermato che migliori le performance in altura, quindi nei casi delle corse a tappe, il miglioramento si verificherà sopratutto nelle tappe di montagna).

Le metodologie di allenamento in altura

I modelli sviluppati per cercare di trarre un vantaggio dall'allenamento o dal soggiorno in altura, con il fine di ottenere un miglioramento della performance, si possono essenzialmente identificare in:

  • stay high - train low: soggiorno in altura, allenamento a bassa quota.
    Prevede l'allenamento a bassa quota, sotto i 1000 metri di altitudine, e soggiorno ad altitudini superiori ai 2000 metri;
  • inserire nell'allenamento a bassa quota, delle sedute di allenamento in alta quota, oppure allenarsi utilizzando sistemi o tecnologie che creino le condizioni ambientali dell'alta quota (pressione, carenza di ossigeno, etc.).

La pratica di queste tecniche di allenamento, ha consentito ai ricercatori di ottenere numerosi dati per approfondire le loro ricerche in merito. A tal proposito, sono stati fatti degli approfondimenti che hanno portato a sviluppare speciali strumenti che:

  • possono riprodurre l'ambiente nel quale poter dormire con pressioni parziali di ossigeno molto simili a quelle che si trovano in altura. Questi ambienti vengono riprodotti nelle tende o camere ipossiche (nelle quali la concentrazione di ossigeno è ridotta);
  • impiego di sistemi quali maschere da indossare durante l'allenamento, oppure camere nelle quali vengono riprodotte le condizioni di altura, ma nelle quali l'atleta non soggiorna, ma si allena grazie all'utilizzo dei rulli (ciclismo), tapis roulant (corsa). Questo però solamente per poche decine di minuti di allenamento al giorno e per poche volte alla settimana.


Perché

Nel caso del soggiorno notturno in ambiente povero di ossigeno, lo scopo è quello di stimolare durante il sonno la produzione di globuli rossi. L'aumento dei globuli rossi nel sangue, aumenta la capacità che esso ha di trasportare l'ossigeno dai polmoni alle cellule, e di rimuovere l'anidride carbonica dalle cellule e di riportarla ai polmoni per essere eliminata dall'organismo attraverso la respirazione.
Sembrerebbe però che i risultati ottenuti attraverso questa pratica, siano modesti per quanto riguarda l'aumento delle prestazione nello sport (che in fin dei conti è quello che si vuole ottenere da tutto questo procedere).

Nel caso dell'allenamento con le maschere o in camere con poco ossigeno, lo scopo non è tanto quello di aumentare la quantità di globuli rossi nel sangue, ma è quello di lavorare ad elevate intensità in condizioni particolarmente svantaggiose: ad esempio lavorare a intensità prossime alla soglia anaerobica, ma in condizioni di ipossia. 
In questo caso, i ricercatori non hanno ancora raccolto sufficienti dati per dichiarare se sia, o meno, determinante o se non altro utile, applicare tali metodologie.

Si distinguono comunque le pratiche ipobariche dalle pratiche ipossiche. Le pratiche ipobariche (in Italia vietate da un decreto del ministero della salute, ma non vietate dall'agenzia mondiale anti-doping), prevedono la limitata disponibilità di ossigeno dovuta alla diminuzione della pressione dell'aria. Mentre per le pratiche ipossiche, la pressione rimane invariata rispetto all'ambiente circostante e la disponibilità dell'ossigeno nell'aria viene ridotta in quanto aumenta la percentuale di azoto.

Allenamento in altura. Può essere considerato una forma di doping?

Aumento dei globuli rossi dovuto alla somministrazione di ormoni

Sicuramente gli sportivi, praticanti e non , hanno sentito almeno una volta parlare di ematocrito.

L'ematocrito è la parte corpuscolare dell sangue. Il sangue è un vero e proprio tessuto, composto sia da una parte liquida (il plasma), che una solida (l'ematocrito), composto dagli elementi corpuscolati, vere e proprie cellule, delle quali i globuli rossi rappresentano la percentuale più alta in assoluto.
Proprio per essere in maggioranza, si è abituati a credere che l'ematocrito siano solo i globuli rossi presenti nel sangue.

E' possibile aumentare il numero di globuli rossi nel sangue anche attraverso la somministrazione di ormoni che ne stimolino la produzione. L'ormone in questione è l'eritropietina.

Non è possibile scoprire, in maniera diretta con i controlli antidoping se l'atleta ha utilizzato questa sostanza. Ad un alto livello di ematocrito l'atleta viene però sospeso dalla pratica in quanto tale situazione rappresenta un pericolo per la sua salute (il sangue diventa molto denso tanto da aumentare in modo considerevole i rischi legati alla formazione di trombosi).

Uno dei modi per indurre all'aumento della produzione dei globuli rossi senza l'utilizzo di farmaci, è proprio rappresentato dai soggiorni/allenamenti alle alte quote, dove l'arie è "rarefatta" e l'ossigeno scarseggia.

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