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ALLENAMENTO - La valutazione della prestazione fisica nello sport (parametri di riferimento) (2).

Frequenza cardiaca (FC) e ventilazione polmonare (V)

La frequenza cardiaca e la ventilazione polmonare sono due parametri che crescono al crescere dell'intensità dell'esercizio fisico. Il loro aumento è determinato dall'accresciuto fabbisogno di ossigeno che hanno le cellule, in particolare delle cellule del tessuto muscolare.

L'incremento della frequenza cardiaca (FC) è linearmente correlato all'incremento del consumo di ossigeno (VO2) fino quasi a raggiungere il massimo consumo di ossigeno (VO2max). Questo fino a quando, in corrispondenza di un determinato carico elevato e prossimo al carico massimale ma anche dipendente dalle caratteristiche del soggetto, la frequenza cardiaca non aumenterà più al crescere del consumo di ossigeno.

Come avviene per la frequenza cardiaca, anche la ventilazione polmonare (V) cresce in maniera lineare con l'intensità dell'esercizio fisico.
Il limiti all'aumento della ventilazione polmonare sono individuati nella:

 

  • capacità respiratoria;
  • età;
  • sesso dell'atleta;

ma anche, ed è un fattore molto importante, della sua capacità a respirare correttamente.

 

Il debito di ossigeno

Durante l'esercizio fisico, ad ogni incremento del carico, via via che aumenta l'intensità, l'energia per la contrazione muscolare viene fornita in percentuale sempre maggiore dai metabolismi anaerobici al posto del metabolismo aerobico.

Con l'aumento dell'intensità, aumenta anche il fabbisogno di ossigeno da parte della cellula. Quando le strutture deputate a rendere disponibile l'ossigeno alle cellule (sistemi respiratorio e cardio cricolatorio), incominciano a fare fatica a soddisfare la richiesta di ossigeno, la cellula è in grado di produrre energia attraverso il metabolismo energetico anaerobico lattacido, con conseguente produzione di acido lattico (il glucosio non riesce ad essere totalmente degradato ad acqua, anidride carbonica ed energia, ma ad acido lattico ed energia).

In questa situazione si contrae un debito di ossigeno.

La soglia anaerobica

Durante il test, ad un certo punto la produzione di acido lattico incomincia a crescere rapidamente: questo punto corrisponde alla soglia anaerobica.

La soglia anaerobica corrisponde a valori di intensità pari a circa il 55% del massimo consumo di ossigeno (VO2max) in soggetti non allenati, mentre in soggetti allenati è compresa tra l'80% ed il 90% del VO2max. Questa differenza è dovuta a:

  • caratteristiche soggettive, genetiche, riguardanti la diversa concentrazione di fibre muscolari di tipo I rispetto alle fibre muscolari di tipo II nei muscoli impegnati nell'esercizio;
  • adattamenti anatomici e adattamenti metabolici introdotti dall'allenamento. Riguardano le dimensioni del letto capillare che irrora le fibre muscolari, l'aumento di numero e dimensione dei mitocondri, il corredo enzimatico specifico che consente di migliorare la capacità del metabolismo aerobico.
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